lunedì 2 giugno 2014

Robocop

Ieri ho visto Robocop, quello nuovo ovviamente.
Sono sempre prevenuto nei confronti dei remake perché quasi sempre è un polpettone nostalgico molto più attento alla forma che ai contenuti, figurarsi per un film che già in origine ha una trama lineare, dove il buono sconfigge il cattivo grazie all'aiuto della tecnologia.
Questa nuova versione mi ha invece piacevolmente stupito: a parte la trama che è sempre lineare, perché ci sono i cattivi che importano droga, i poliziotti corrotti che se ne approfittano e poi il poliziotto buono a cui viene data una seconda opportunità, ma a parte questo, dicevo, è stato introdotto un elemento molto interessante, lo scienziato che si occupa di biomeccanica cibernetica e che ha una propria morale che va in conflitto con gli interessi dell'azienda produttrice di droni e protesi cibernetiche.
La novità sta appunto nell'inserimento della bioetica e di un po' di morale.
Nel primo Robocop non c'era traccia di queste idee, l'idea di fondo era che il corpo del poliziotto era di proprietà dello Stato (avendo firmato la delibera per sperimentare su di esso) e che quindi si poteva fare ciò che si voleva, visto che era considerato un oggetto.
Nella nuova versione invece c'è una famiglia dietro l'agente, che vedendolo in fin di vita opta per sperimentare su di lui la costruzione di un cyborg il cui software è gestito direttamente della mente e dalla morale umana.
[Attenzione, d'ora in avanti potrebbero esserci dei piccoli SPOILER seminati qua e la]
Ma la novità non si ferma solo in questo atteggiamento da parte degli sceneggiatori: c'è una parte, durante l'addestramento, in cui lo scienziato manomette fisicamente il cervello del poliziotto, in modo che il software lo bypassi durante il combattimento nudo e crudo; sovvertendo quindi l'ideale di fondo su cui si basava l'esperimento, ovvero umanizzare i droni per poterli utilizzare anche come polizia.
Un'altra scena in cui si avverte una certa morale nella storia è quando, poco prima della conferenza stampa al pubblico, il poliziotto, immagazzinando i dati dell'attentato che lo ha ridotto così, ha uno shock per cui per sedarlo gli abbassano i livelli ormonali tanto da renderlo praticamente un automa e non più un essere umano.
Insomma, è pur sempre un film fantascientifico d'azione per cui è quasi ovvio che certi temi vengano solo sfiorati, però è bello vedere un prodotto che hai apprezzato da piccolo perché in fondo ti piaceva che tutti si sparavano ed il buono alla fine vinceva, e che adesso, da adulto, lo apprezzi nuovamente perché vengono inserite certe tematiche.
Consigliato.

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